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Federica Greco: “ho preso la strada più facile”

Se volessimo essere laconici basterebbe dire che Federica Greco, 26 anni da compiere tra pochi giorni, ha una laurea conseguita negli Stati Uniti, parla tre lingue e annovera medaglie Assolute e Universiadi nel suo palmares. L'abbiamo intervistata e alla domanda se c’è stato un momento in cui ha pensato di smettere di nuotare lei, con una certa dose di innocenza, ha risposto: “Sì, dopo il liceo come tante altre ho pensato di smettere ma poi ho preso la strada più facile e sono partita per gli States”. Lasciare tutto e tutti per trasferirsi a migliaia di chilometri e inseguire un sogno non è di certo la strada più facile, piuttosto, per molti, è una mera definizione del termine coraggio.

Federica nasce ad Alatri, grazioso paese ciociaro in provincia di Frosinone; già in tenera età coltiva la passione per il nuoto grazie al papà, appassionato e atleta master, ma sono i nonni che più concretamente investono nella sicurezza acquatica: “i miei nonni regalavano a tutti i nipoti un corso nuoto di un anno per imparare a nuotare in modo da poter andare al mare in completa sicurezza. Tutti abbiamo imparato a nuotare ma solo io tra i miei cugini ho proseguito in questo sport”. Così è cominciato un percorso sportivo che oggi si conclude, ma che è partito dal piccolo centro sportivo di Colleferro e ha portato la Greco a nuotare in importanti palcoscenici nazionali e internazionali, tra cui le Universiadi e il prestigioso Big Ten Conference americano.


Dove è cominciata la tua carriera sportiva?

“Ho iniziato a nuotare alla piscina comunale di Colleferro con Alberto Mosti, sono rimasta alla Nuoto Colleferro fino alla mia partenza nel 2016 per gli Stati Uniti d’America”.


Il tuo stile preferito è la farfalla, ma il secondo?

“Non c’è, adoro solo la farfalla, al limite i misti”


La distanza che senti tua?

“I 100 e 200. Se proprio devo scegliere i 200 sono la mia gara”


La gara che ti ha regalato più emozioni?

"La medaglia di bronzo al primo assoluto post Covid, quando si sono disputati i campionati ad agosto insieme al Settecolli. È stata la mia affermazione in Italia dopo l’esperienza negli Stati Uniti. (la gara era il 100 farfalla del 12 agosto 2020 e la Greco chiuse il podio dietro a Ilaria Bianchi e Elena Di Liddo. ndr). “Un’altro momento che mi ha emozionato molto sono state le Universiadi del 2019 a Napoli”


Cosa hai studiato all’università e perché ha scelto una metà così lontana da casa?

“Psicologia del lavoro e risorse umane. Sapevo che negli Stati Uniti c’è molta attenzione sul binomio atleta studente e infatti riuscivo a conciliare bene lezioni e sedute grazie ai loro programmi coordinati. Inizialmente è servito un po’ di coraggio per partire ma poi è stato tutto molto bello e semplice.”


L’università dove hai studiato è la Rutgers University, ateneo statale dello stato del New Jersey affiliato con la Big Ten Conference, l’antica associazione sportiva universitaria che racchiude diverse discipline sportive tra cui il nuoto, che esperienza hai vissuto?

“Sì le Big Ten sono degli eventi straordinari, organizzati alla perfezione con tutti i migliori atleti statunitensi, ho dei ricordi bellissimi.”


Una cosa che ti è piaciuta della tua esperienza in America?

“Sicuramente la mentalità degli americani e non è detto che un giorno non ci tornerò a vivere.”


Cosa ti è mancato dell’Italia?

(ride ndr) “La pasta, mamma e papà”


Hai paura che ti ora mancherà la tensione delle gare, l’ambizione della vittoria e tutte quelle piccole sensazioni che ti regala questo sport?

“Sì, credo sia normale aver paura. Il nuoto è una parte di me da tantissimi anni ma credo d’aver smesso nel momento giusto, dopo aver dato tutto e per ora, non ho rimpianti. Oggi mi sento come se avessi appena ricominciato un’altra vita, le stesse ambizioni e coraggio che avevo profuso nel nuoto ora le voglio riportare nella mia vita fuori dall’acqua.”


Una cosa che invece non ti mancherà del nuoto?

“Credo che in molte rispondano l’allenamento e la fatica quotidiana, a me invece piace dare tutto ad ogni seduta per finire stanca morta. Se proprio devo trovare una cosa che di certo non mi mancherà è l’acqua gelata la mattina alle sette.”


L’atleta più bello da incontrare alle gare?

“Ma questa risposta verrà scritta?

“Si”

“Ok. Nicolò Martinenghi”


Stai nuotando ora?

“Ho gareggiato il sette agosto e poi non sono più entrata in acqua, ora è un capitolo chiuso ma sicuramente ci tornerò. Mi sto concentrando nel cercare lavoro qui a Roma”


Quindi hai deciso di rimanere a Roma per il momento?

“Sì. Qui ci sono le mie amicizie e poi cioè, bello tutto ma Roma è sempre Roma”


Nell’ultimo periodo hai aggiunto tra le tue skills anche la lingua spagnola, un curriculum professionale di tutto rispetto per la tua età, come ti immagini tra 10 anni?

“Le lingue mi piacciono da sempre e tra 10 anni mi immagino con un lavoro stabile nelle risorse umane, magari una manager e magari con una famiglia.”


Per molte atlete più piccole sei un esempio, cosa ti senti di dire ad un’esordiente che diventa primo anno ragazzi?

“Siate curiose e non accontentatevi mai”


Per molte altre persone sei stata un’amica e una compagna. Vuoi ringraziare qualcuno?

“Ci sono state tante persone in questi anni che mi sono state vicino e che sento di voler ringraziare; mio padre Stefano e mio nonno Erminio che per primi hanno creduto in me, tutta la mia famiglia che mi ha sempre supportato in ogni modi, la mia amica Martina Rossi con la quale abbiamo condiviso tutti i viaggi a Roma per allenarsi; la mia coinquilina e amica Cecilia Canuto, Giulia Ramatelli che mi è sempre stata vicino e supportato, il presidente dell’Aurelia Nuoto per avermi dato tutte le attenzioni, la possibilità di vivere questo sogno con trasferte internazionali e Simone che mi ha cresciuto in questi anni, mi ha sempre dato i miei spazi e mi ha aiutato in qualsiasi ambito, sempre. Grazie.”


Oggi inizia una nuova sfida per Federica Greco, magari anche questa volta con la determinazione del suo coraggio è convinta d’aver preso la strada più facile, noi auguriamo di realizzare tutti i suoi nuovi sogni e lasciamo i nostri ringraziamenti nelle parole del direttore tecnico, suo allenatore e amico, Simone Palombi:


"Abbiamo percorso parecchia strada insieme.

Sempre a podio agli assoluti (come fosse semplice) o nei 100 o nei 200 farfalla, due convocazioni per le Universiadi anche se il Covid ti ha privato dell'ultima.

Giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, sei stata e resti un esempio per tutti quegli atleti che hanno avuto il piacere di nuotare con te e spero per quelli che verranno a cui racconterò che atleta sei stata e che donna sei diventata.

Dottoressa in scienze della comunicazione con Laurea conseguita negli Stati Uniti dove sei riuscita a studiare e ad allenarti oggi scegli di entrare nel mondo del lavoro e di salutare la vasca per vivere un'altra avventura.

Io so che abbiamo fatto tanto eppure continuo a pensare che potevamo fare ancora molto.

Avrei voluto insegnarti ad essere un po' meno critica nei confronti di te stessa e spero di cuore che imparerai a diventarlo.

Grazie per la fiducia e per aver condiviso gli ultimi anni di questa tua carriera insieme a me."


foto Aurelia e DBM


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