210.1355 è il punteggio finale di Giorgio Minisini, un numero che vale la prima medaglia d’oro nel solo ad un campionato mondiale. Sul podio lo spagnolo Gonzalzez Boneu (196.2750) e il colombiano Sanchez (192.0812). Un’esibizione toccante sulle note di Hallelujah di Andrea Bocelli con la coreografia di Anastasia Ermakova e Milena Mitev, attuale allenatrice del campione nostrano.
Decima medaglia in una competizione mondiale, quattro ori, quattro argenti (di cui uno sempre in questi campionati di Doha nel solo tecnico) e due bronzi; a completare il palmares otto medaglie europee e ventidue italiane. Questi numeri però, come dice Giorgio nel suo libro I Maschi, rischiano di trasformare una sana soddisfazione in una mera sfida per prevalere sull’altro.
Giorgio Minisini è molto più di numeri e risultati, è umiltà e gentilezza, coraggio e carattere, forza e grazia. Chi ha la fortuna di conoscerlo sa quanto Giorgio è una persona umile più di ogni altra cosa; un uomo che trova sempre il tempo per parlare e sorridere con tutti, che si impegna anima e corpo per promuovere competizioni miste in cui normodotati a atleti paralimpici possano gareggiare insieme, che ha fatto dei pregiudizi e degli stereotipi vissuti sulla sua stessa pelle uno strumento per aiutare e convincere chiunque a seguire i propri istinti, le semplici curiosità o i grandi sogni. Un atleta che è stato precursore e cofondatore di un movimento che ha portato in fondo ad una banalità: un uomo e una coppia di atleti che danzano dentro l’acqua. Oggi è buffo pensarlo ma queste esibizioni prima non c’erano nel nuoto artistico, oggi ci sembra così scontato eppure Giorgio l’aveva visto prima di tutti noi.
Il 9 marzo Minisini compirà 28 anni, una carriera straordinaria con gioie, soddisfazioni ma anche errori e momenti di debolezza, come tutti noi. Lui si è sempre saputo rialzare, insieme alla sua famiglia, ai suoi amici e alla sua squadra, con la solita straordinaria umiltà che ai nostri occhi appare semplicemente con un sorriso, il tuo. Grazie Giorgio.
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